lunedì 11 ottobre 2010
La filosofia spirituale di Shrii Shrii Ánandamúrti - 1
La filosofia di Shrii Shrii Ánandamúrti è sinteticamente espressa negli aforismi dell'opera Ánanda Sútram. Il primo concetto che viene definito è quello di Brahma. Brahma è l'Entità Cosmica, l'Infinito, l'Anima Universale. Che cosa significano questi termini e come possiamo sapere che Brahma esiste?
Brahma
Noi abbiamo coscienza del nostro Io, sappiamo di esistere e di avere delle relazioni con gli oggetti esterni. Ogni azione che facciamo sembra essere eseguita dagli organi motori e sensori: in realtà se la mente non lavorasse dietro a questi organi ogni azione sarebbe impossibile. L'azione ha origine nella mente ed ha la possibilità di manifestarsi esternamente attraverso gli organi motori e sensori (indriyas). La visione avviene solo quando la mente prende contatto con gli organi della vista, quando la mente assimila l'oggetto esterno, prende la forma di quell'oggetto. La parte della mente che prende la forma dell'oggetto esterno si chiama materia mentale, o ectoplasma (Citta nella terminologia sanscrita).
Citta non può prendere la forma dell'oggetto se non c'è qualcuno che esegue l'azione. Esiste dunque una seconda parte della mente che svolge l'azione: è l'io che agisce (Ahamtattva).
Se qualcuno agisce significa che deve esistere qualcuno: non può esserci azione senza l'esistenza di un io. Esiste una terza parte della mente che dà il senso dell'esistenza (Mahatattva).
L'affermazione "io esisto" presuppone la presenza di un Io che testimoni la mia esistenza, che sia cosciente della mia esistenza: l'esistenza dell'io nella mente prova che c'è un'altra entità reale che è oltre la mente e che conosce l'esistenza della mente. Questo Io testimoniante viene chiamato Coscienza unitaria (Átman). La sua presenza è dimostrata dal senso di esistenza che ognuno mostra di avere svolgendo delle azioni. L'esperienza dell'Átman è dunque un'esperienza diretta di tutte le persone.
Abbiamo visto che lo stesso Io che prova la mia esistenza (Mahatattva o Buddhitattva), mi fa lavorare (Ahamtattva), consente alla mia mente la relazione con gli oggetti esterni (Citta), mi dà anche la coscienza della mia esistenza (Átman): possiamo dunque affermare che lo stesso Io ha funzioni diverse in diversi stadi.
Il sentimento di esistenza (Mahatattva) non potrebbe esserci senza la coscienza: è la coscienza unitaria che si manifesta come Mahatattva e stabilisce così la propria esistenza.
La coscienza unitaria non è dunque pura coscienza, ha anche delle qualità che le consentono di manifestarsi in diverse funzioni. Deve allora esistere un fattore, diverso dalla pura coscienza, che qualifica, cioè che influenza l'Átman e gli consente di esprimersi in diverse forme. Di questo fattore (Prakrti) parleremo in seguito.
Per ora abbiamo stabilito che la coscienza unitaria è presente in ogni individuo. In questo universo ci sono innumerevoli individui; l'Átman , o coscienza unitaria, si riflette in ciascuno di essi: apparentemente, dunque, ci sono molti Átman. L'insieme di questi Átman , il loro nome collettivo è Brahma. La parola che più si avvicina al concetto di Átman o coscienza unitaria è Anima: possiamo quindi dire che Brahma è l'Anima Universale, la Coscienza Universale, la coscienza nella sua totalità.
La definizione filosofica che Shrii Shrii Ánandamúrti dà di Brahma è "Shiva Shaktyátmakaî Brahma " ossia "Brahma è composto di Shiva e Shakti."
Questo è il concetto base della filosofia dell'Ánanda Márga. L'Entità Suprema è Una ma ha due aspetti: il principio oggettivo (Shiva o Purusa) e il principio operativo (Shakti o Prakrti). Per usare un linguaggio più semplice possiamo dire la Coscienza e l'energia (la forza). Essi non sono due entità distinte bensì due aspetti diversi ma inseparabili della stessa entità: è impossibile concepire l'una senza l'altra. La Coscienza e la sua energia creativa sono inseparabili come il fuoco e il suo calore, come il latte e la sua bianchezza, come le due facciate di un foglio di carta. Prakrti può essere definita come un attributo di Purusa.
Purusa è la pura Coscienza e resterebbe inattivo se Prakrti non avesse la possibilità di esprimersi. Prakrti è l'entità che controlla i fenomeni naturali: è ciò che dà alle cose le loro qualità. Per esempio si dice che la natura del fuoco sia quella di bruciare: ci deve essere qualcosa che dà al fuoco questa sua qualità; abbiamo visto che la Coscienza unitaria ha delle qualità che le consentono di esprimersi in diverse funzioni della mente : Prakrti è ciò che dà le diverse qualità e funzioni. Poiché per compiere queste azioni è necessaria un'energia si dice che Prakrti è una forza: Prakrti è una forza che qualifica la Coscienza dandole diverse qualità o funzioni. La funzione di Prakrti è di creare continuamente nuove forme attraverso la sua azione, la sua influenza sulla Coscienza.
Aspetti di Brahma
Brahma è senza forma
Abbiamo detto che Purusa è pura Coscienza. Da questo termine possiamo capire che esiste qualcosa ma non possiamo visualizzarlo in una forma, possiamo solo farcene un'idea: Purusha è un'entità astratta che può essere percepita dalla mente solo nelle sue espressioni oggettive. Allo stesso modo Prakrti è una forza che non può essere vista, non ha una forma che possa essere descritta, anche se possiamo vedere il risultato della sua azione. Purusa e Prakrti, e quindi Brahma, sono entità sottili, senza forma.
Brahma è non causale
Purusa è un'entità la cui esistenza non dipende da altro, non ha inizio, o causa: è non causale. Prakrti è il principio che qualifica Purusa ed è necessariamente presente dove c'è Purusa; ma così come il fuoco non crea la sua capacità di bruciare, cioè non crea il principio che gli dà le sue caratteristiche, allo stesso modo Purusa non crea Prakrti: essa è indipendente, è non causale. Brahma, che è il nome collettivo di Purusa e Prakrti , è dunque non causale, non ha inizio o causa.
Brahma è infinito
Brahma non ha origine o causa, ma ha una fine? Può essere misurato? Dovremmo trovare uno strumento adatto a misurarlo e poiché Brahma è un'entità sottile, questo strumento deve essere sottile almeno tanto quanto Brahma. Tutta la materia che esiste in questo mondo è costituita da cinque fattori fondamentali (eterico, aereo, luminoso, liquido, solido) la presenza dei quali distingue le cose grezze dalle cose sottili: più fattori sono presenti in un oggetto più esso è grezzo. Nessuno di questi fattori è abbastanza sottile da misurare Brahma.
Oltre a questi fattori esiste un altro elemento: la mente . Essa non ha forma fisica, non può essere vista, toccata ecc. È la cosa più sottile di questo mondo ed ha le qualità di afferrare le idee, pensare e sentire: con questi mezzi potrebbe misurare Brahma. Abbiamo visto che la mente ha diversi aspetti funzionali che sono Mahatattva (io esisto), Ahamtattva (io faccio) e Citta (materia mentale). La capacità di compiere qualsiasi azione appartiene ad Ahamtattva (l'io che agisce): quindi se Brahma può essere misurato dalla mente è solo attraverso Ahamtattva. Fra Ahamtattva e la coscienza unitaria si trova Mahatattva quindi Ahamtattva non può raggiungere la coscienza unitaria senza passare attraverso Mahatattva. Ahamtattva è però solo una forma funzionale di Mahatattva : l'io di "io esisto" di Mahatattva diventa Ahamtattva quando assume la funzione di "io faccio". Nel momento in cui Ahamtattva ritorna a Mahatattva la sua capacità funzionale di "io faccio" cessa di esistere: Ahamtattva non può raggiungere la coscienza come Ahamtattva ma deve necessariamente trasformarsi in Mahatattva ed in quello stato non può compiere nessuna azione, tanto meno misurare la coscienza unitaria. Brahma è l'insieme delle coscienze unitarie: la mente non può quindi in nessun modo pensare, sentire o farsi un'idea delle dimensioni di Brahma.
Possiamo inoltre affermare che la mente non può misurare niente che sia al di là del suo ambito. La mente esiste dentro la creazione ma per quanto essa si estenda fino ai propri limiti sente che c'è qualcosa che non riesce a comprendere: la creazione si estende oltre i limiti della mente, essa è potenzialmente infinita. Come vedremo in seguito, la creazione è solo una parte di Brahma e se una parte è infinita, necessariamente il tutto, Brahma è infinito.
Stati di Brahma : Nirguna e Saguna
Purusa e Prakrti sono entrambi non causali e ciò significa che sono anche completamente indipendenti uno dall'altro, nessuno è subordinato all'altro. Abbiamo visto però che Prakrti è un principio il cui compito è di qualificare Purusa, di dargli degli attributi, delle qualità. Essa esercita questo compito attraverso tre forze cosmiche o guna. Guna in sanscrito significa corda usata per legare qualcosa: qualificando Purusa con i suoi guna, Prakrti lo lega, lo costringe ai suoi voleri.
Brahma esiste dunque in due stati:
nel primo, lo stato supremo, Purusa e Prakrti sono completamente indipendenti, Prakrti non esercita alcuna influenza su Purusha, non è in grado di legarlo con i suoi Guna; in questo stato Purusha rimane inespresso, senza qualità; questo stato si chiama Nirguna (senza guna);
nel secondo stato Prakrti esercita la sua capacità, usa i suoi guna per influenzare Purusa; attraverso la sua azione su Purusa essa crea infinite forme, da origine a tutto ciò che esiste; questo stato si chiama Saguna (con guna).
Per spiegare la relazione tra Nirguna e Saguna possiamo usare l'immagine di un iceberg e di un oceano: a causa delle variazioni climatiche una parte dell'acqua dell'oceano si ghiaccia. In questa immagine Nirguna Brahma è l'oceano, Saguna Brahma è l'iceberg, le condizioni climatiche che raffreddano l'acqua sono Prakrti. Il ghiaccio e l'acqua che non si è ghiacciata, sono due forme diverse dell'acqua: l'unica differenza è che in alcuni punti condizioni climatiche particolari hanno consentito il formarsi del ghiaccio mentre in altre parti l'oceano è rimasto al suo stato originario.
Saguna è dunque uno stato particolare all'interno di Nirguna Brahma.
Capire la causa per cui Brahma passi dal suo stato supremo alla creazione è al di là delle capacità della nostra mente. La relazione causale è un'azione svolta dalla mente, ma prima di Saguna Brahma non c'è alcuna mente, né cosmica né unitaria, che possa compiere questa azione, la legge di causa ed effetto non esiste in Nirguna Brahma, Brahma stesso non sa perché Egli si sia manifestato nella creazione. Per supplire all'incapacità della mente di rispondere a questa domanda i devoti hanno trovato una ragione del cuore: il Supremo era solo nella vastità cosmica ed ha creato ogni cosa per superare la sua solitudine, per avere qualcuno da amare. Per questo la creazione viene talvolta definita Liila (gioco) cosmico.
Ogni cosa è Brahma
La storia della terra dimostra che gli esseri umani non sono senza causa, essi non sono neanche i primi esseri che sono apparsi sulla terra. La terra si è formata dal sole: all'inizio era solo una palla di fuoco, poi si è raffreddata lentamente, sono comparsi l'acqua e il suolo; sono seguite poi la formazione del regno vegetale ed animale e solo successivamente si sono evoluti gli esseri umani. Gli uomini dipendono quindi dalla terra e non possono essere definiti non causali. Anche il sole che ha dato origine alla terra, però, deve la sua esistenza a certi gas, che a loro volta dipendono essenzialmente da uno dei fattori elementari della materia, il fattore eterico, senza il quale i gas non avrebbero lo spazio per esistere. Quindi, risalendo all'indietro, il fattore eterico è l'origine dei gas, del sole, della terra e quindi degli esseri umani.
Poiché abbiamo già detto che ogni essere umano ha una coscienza unitaria (Átman) dobbiamo ammettere che anche il fattore eterico ne abbia una: se il fattore eterico non avesse coscienza come potrebbero gli esseri umani che da questo sono stati creati averla? Il fattore eterico non ha forma, non ha dimensioni, non può essere misurato: è il vuoto, è lo spazio, non c'è in esso alcuna materia, anche se ha la capacità di portare le onde sonore e questa caratteristica lo rende un elemento grezzo e non sottile. L'unica cosa che c'è nell'etere è la coscienza quindi l'etere deve essere fatto di coscienza. La coscienza è in Brahma quindi l'etere, e tutto ciò che da esso deriva, dal sole agli esseri umani, ha origine in Brahma.
Saguna Brahma è la causa della creazione dell'universo, o, in altre parole, l'universo ha avuto origine da Saguna Brahma e poiché non esiste niente prima di Brahma ed oltre a Brahma, e poiché il mondo non può essere stato creato dal nulla, dobbiamo ammettere che la materia con la quale Brahma ha creato il mondo è se stesso: la creazione è Saguna Brahma trasformato in tutto ciò che esiste.
Dobbiamo qui fare attenzione ai termini: dire che Brahma è presente in ogni cosa è un'affermazione scorretta. Se dico che Brahma è presente in questo libro do l'idea che il libro e Brahma siano due entità separate e che Brahma occupi questa seconda entità che esiste indipendentemente. Questo è completamente sbagliato; la cosa giusta da dire è che il libro è Brahma o che Brahma ha assunto anche la forma del libro. Non ci sono due entità separate: Brahma è infinito ed eterno, niente esiste prima od oltre a Lui, ogni granello di polvere è Brahma.
Il mondo è un pensiero nella mente di Brahma
Brahma è la causa di tutta la creazione: Prakrti è la forza creatrice e Purusa è la materia che, nello stato di Saguna Brahma, si lascia influenzare da Prakrti , prende infinite forme secondo il volere di Prakrti. Purusha è la coscienza quindi ogni cosa in questo universo, poiché è fatta dalla materia di Purusa, ha coscienza; non esiste niente, per quanto sembri grezzo e senza vita che non possegga una coscienza. L'influenza di Prakrti fa sembrare le cose inanimate e grezze ma ogni cosa è una forma diversa della coscienza, una metamorfosi di Purusa: quanto più è grande l'influenza di Prakrti, tanto più Purusa appare in forme grezze nelle quali la coscienza sembra essere completamente addormentata.
------------------> CONTINUA
(Tratto dall'introduzione de "Il Guru Tantrico" di Shrii Shrii Ánandamúrti)
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mercoledì 16 giugno 2010
La ghiandola pineale secondo lo Yoga
La pineale o epifisi è, secondo lo Yoga, la ghiandola più importante del corpo umano. Essa è la sede della coscienza individuale e di quella Divina, è una ghiandola puramente spirituale. Shrii Srii Anandamurti distingue due parti di questa piccola ghiandola, quella inferiore che corrisponde al Guru Cakra e quella superiore che corrisponde al Sahasrara Cakra. Dal punto di vista delle pratiche spirituali il Guru Cakra è di massima importanza, poiché è all’interno della struttura fisica, mentre il Sahasrara Cakra (letteralmente "il loto dai mille petali") è localizzato al di sopra del capo. Quando la mente è focalizzata sul Guru Cakra (all’altezza della ghiandola pineale), attraverso le varie tecniche di Guru Dhyana, Guru Sakasha e Guru Smarana, la Kundalini (il potere divino latente, sito anatomicamente alla base dell’osso sacro, sopra il coccige, due dita sopra l’ano) si innalza e la persona raggiunge la “salvezza”, o samadhi permanente.
La “salvezza” è lo stato di Yoga senza ritorno nel ciclo di vita e di morte ed è detto Moksa, mentre la “liberazione”, Mukti, è lo stato di autorealizzazione con la possibilità di ritornare nel ciclo di vita e di morte. Questo “ritorno dallo stato di Yoga” avviene per desiderio di portare avanti una missione (Samkalpa); questo ad esempio, il caso di Buddha, che dopo aver raggiunto l’illuminazione (e cioè la liberazione di cui sopra) prese la decisione di rimanere in vita fino a ottantaquattro anni per propagare il Dharma (la spiritualità, la caratteristica fondamentale dell'essere che fa dell'essere umano un essere divino). Tutti i Sadhaka (praticanti del culto spirituale, "coloro che fanno Sadhana") potenzialmente possono vivere queste esperienze di andata e ritorno, basta volerlo e praticare.
L’epifisi è ancora una ghiandola sconosciuta e dimenticata dalla ricerca medica. Negli ultimi anni varie ricerche scientifiche hanno rivelato alcune delle funzioni fisiologiche e psicoendocrine di questa preziosa ghiandola. René Descartes (Cartesio) fu il primo occidentale a intuire l’importanza spirituale dell’epifisi, ascrivendole la facoltà di essere sito dell’anima. Le moderne ricerche nei laboratori scientifici hanno scoperto alcuni ormoni che l’epifisi secerne e immette direttamente nella circolazione sanguigna, come la melatonina, la metossitriptamina, l’argininvasotocina e altri.
La ghiandola pineale è fotosensibile, cioè altera le secrezioni ormonali in base all’intensità della luce esterna. Si dice che, originariamente, essa sia stata il terzo occhio (fisico) nei rettili preistorici che poi, con l’evoluzione delle specie, è entrato nel cranio diventando una ghiandola a secrezione interna. Questa teoria ci può far comprendere bene la storia evolutiva della ghiandola pineale, il cui movimento non è sicuramente terminato. Nel Golfo del Bengala sopravvive tutt’oggi una famiglia di pesci che ha mantenuto nella sua evoluzione i tre occhi; il “terzo occhio”, inoltre, è rimasto ancora nella simbologia e nel trucco estetico dell’oriente, come segno di una visione intuitiva e spirituale dell’esistenza umana. All’esterno, però, la sua posizione non corrisponde a quella del Guru Cakra (epifisi) ma a quella dell’ Ajina Cakra (plesso lunare o ipofisi).
Dalla ghiandola pineale vengono emessi degli ormoni che danno vari stati di trance mistici all’aspirante spirituale. I loro nomi in sanscrito sono Amrta (nettare divino) oppure Sudharasa (fluido puro), ecc. Le ricerche in questa dimensione mistica non sono ancora state intraprese nei laboratori scientifici e forse nessun devoto, per il momento, è interessato a far analizzare il proprio sangue o la propria urina dopo i trance spirituali (Samadhi). Forse in futuro avremo più dettagli biochimici su queste esperienze paranormali.
Le due scienze (quella analitica e quella intuitiva) sono d’accordo sul fatto che fra la mezzanotte e le tre di mattina, queste secrezioni di melatonina sono maggiori ed è per questo che la mente si calma di più durante quella fascia oraria. Infatti la meditazione a quell’ora, per coloro che non si sentono stanchi fisicamente, è più profonda del solito.
In conclusione, l’epifisi trasforma un input nervoso in un output neuroendocrino influenzando la psiche e il suo complesso funzionamento e nello Yoga essa viene considerata la sede della coscienza individuale. Durante le pratiche mistiche essa risponde con secrezioni ormonali particolari che danno stati di beatitudine divina, percepibile a livello mentale e fisico. Molte pratiche yogiche hanno il compito di stimolare il funzionamento di questa ghiandola maestra.
-----------> Tratto da "Biopsicologia Tantrica" di Christian Kamaleshvara Franceschini che trovi pure sul sito della Macroedizioni.
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lunedì 19 aprile 2010
I Poli Terrestri spostano le proprie rispettive posizioni
«Il soggetto del discorso di oggi è, "I Poli spostano le proprie rispettive posizioni".
I principi umani cardinali sono quasi immutabili. Dico quasi immutabile perché essi mantengono sempre una relazione tattile con l'ordine cosmologico e così i principi umani cardinali, o punti cardinali dell'esistenza umana, non subiscono alcun cambiamento o trasformazione fisica. Ma non è il caso del corpi fisici. Tali cambiamenti possono avvenire nel regno fisico, nell'arena delle emanazioni fisiche, e nel passato successero molte volte, sia nella storia di questo pianeta Terra sia nella storia di molti altri pianeti, stelle, satelliti, nebulose ecc. Nella sfera fisica il cambiamento è la regola esistenziale. Nella sfera psichica, c'è cambiamento nella struttura collettiva, ma poiché quel cambiamento mantiene un collegamento con l'ordine cosmologico, con l'epressione cosmica, esso non è così prominente come quello che avviene nella sfera fisica.
Prendiamo il caso dei nostri poli: le posizioni dei poli potranno spostarsi. Nel passato, tale cambiamento avvenne molte volte - negli annali di questo pianeta e anche nella storia di molti altri pianeti. Di conseguenza a questo spostamento, come risultato di questo cambiamento, molte persone affermano che dei satelliti si aggiunsero alla terra e si produssero da essa quando la sua crosta esterna, il suo corpo litosferico non era così solido come lo è ora. E alcuni sono dell'opinione che l'Oceano Pacifico si creò come risultato di questa emergenza occorsa alla litosfera terrestre. Secondo la vecchia astronomia e l'astrologia, anche Marte si produsse da questa Terra, ma non si mosse attorno alla Terra come un suo satellite. E questo è il motivo per cui un nome di Marte è Kuja: Shani Raja Kuja mantrii (Saturno è il re, Marte è il ministro). Ku significa terra e Kuja vuol dire nato da ku. Così nella sfera fisica tali cambiamenti sono avvenuti nel passato e succederanno nel futuro.
I poli spostano le loro rispettive posizioni.
Ora come risultato di questo cambiamento avvenuto molte volte, nel passato, il tempo impiegato dalla Terra per muoversi attorno al proprio asse è variato ed è cambiato anche il tempo impiegato dalla Terra per muoversi attorno al sole - ovvero, l'anno solare. Giorno e notte non erano, assieme, di 24 ore, e l'anno non era di 365/366 giorni. Come risultato del cambiamento delle posizioni dei Poli cambiò l'ordine stagionale e la sua relazione con Marte variò molte volte. L'ordine del nostro calendario, il sistema del nostro calendario nel passato dovette essere cambiato. Se i poli cambiano le loro posizioni, il tempo impiegato dalla Terra per muoversi attorno al proprio asse certamente potrà essere minore o maggiore. E similmente il tempo impiegato dalla Terra per muoversi attorno al sole aumenterà o diminuirà.
Questo è il motivo per cui qualche volta vediamo che l'ordine stagionale non mantiene un adeguato parallelismo con i mesi: Questo dimostra che il cambiamento sta avvenendo velocemente. Come risultato di questo cambiamento, non solo si perderà il parallelismo tra i mesi e le stagioni, ma sarà disturbato anche l'ordine ambientale e l'equilibrio ecologico della Terra. Di conseguenza a questa disgregazione avverranno dei cambiamenti fisici e biologici nelle strutture di tutti i corpi viventi, di tutte le creature viventi, incluse le piante. Le piante del Terziario non si ritrovarono nel Cretaceo. Le piante e gli animali del Cretaceo non poterono essere ritrovati nelle ere più tarde, nel Pliocene, Miocene, Oligocene, Mesozoico e Cenozoico perché la loro esistenza, la loro nascita e morte dipendono anche dall'equilibrio ecologico. Alcuni affermano che come risultato del cambiamento della posizione dei poli, nell'emisfero orientale, il Polo Nord si sta muovendo da nord a sud, e nell'emisfero occidentale, il Polo Sud si muove da sud a nord, e non si può assicurare che la loro distanza relativa rimarrà immutata. Così dovremmo essere preparati per il futuro; dovremmo essere preparati ad affrontare le conseguenze dei cambiamenti delle posizioni polari, dell'ordine ambientale e anche della struttura ecologica.
Come risultato di questo cambiamento, muterà la struttura magnetica di questa Terra, e di conseguenza altri pianeti e satelliti del sistema solare subiranno una rimarchevole metamorfosi . E se l'ordine magnetico è cambiato, allora avverranno anche delle rimarchevoli metamorfosi nelle vibrazioni elettromagnetiche di questa Terra e dell'intero sistema solare. Come risultato di questo tipo di cambiamento nelle vibrazioni elettromagnetiche, le onde pensiero umane subiranno certamente delle influenze.
Il nostro progresso nell'arena della scienza dipende molto dal progresso della nostra conoscenza sull'elettromagnetismo, sulle emanazioni elettromagnetiche. Il nostro progresso nei campi umano e scientifico, ne soffriranno molto; come risultato di questo cambiamento saranno oggetto di grossi metamorfosi . Dovremmo essere preparati per una tale trasformazione, e questi cambiamenti potranno avvenire in un futuro molto vicino.
Si sa, l'esistenza umana è non solo un'esistenza fisica, un'esistenza in una struttura fisica, è una rete di vibrazioni di moltissime lunghezze d'onda. Così se il cambiamento delle onde fisiche e se le condizioni climatiche subiscono una trasformazione gigantesca, certamente cambieranno e saranno sconvolte le emanazioni e le percezioni delle cellule nervose e delle fibre nervose. Può essere in bene o in male, ma il cambiamento è d'obbligo. Nel caso di un cambiamento dell'ordine fisico e dell'ordine fisico-psichico, è sicuro che il cambiamento avverrà anche nel regno della spiritualità. Speriamo che il movimento - ovvero, il movimento dell'umanità, di ognuno e ogni essere vivente - sia dalla materia alla coscienza, dall'estroversione all'introversione. Così le onde pensiero degli esseri umani saranno più di natura spirituale di quello che sono attualmente. Ovvero, l'umanità in quella sviluppata condizione sarà più spirituale di quello che è attualmente.
L'Entità Cosmica, la Facoltà Cognitiva Suprema, non ferma mai le Sue emanazioni nel campo fisico, metafisico, superfisico e spirituale. Nel caso del microcosmo, se il cambiamento è neurologico, come risultato del cambiamento fisico, allora certamente le cellule e le fibre nervose funzioneranno in modo diverso dal presente. Poi le onde pensiero del Grande, le onde pensiero della Facoltà Cognitiva Suprema, è sicuro che subiranno una trasmutazione quando passeranno attraverso la struttura umana. E ci si aspetta che, in tali circostanze, il progresso degli esseri umani nel regno della introversione saranno accelerati più che nel presente. Se i Poli di un particolare pianeta piccolo, come la Terra spostano le loro rispettive posizioni, può essere che ciò porti dei benefici agli esseri umani o che non porti benefici agli esseri umani, ma è certo che le onde pensiero del Supremo faranno il proprio dovere in tali mutate circostanze.
L'umanità sarà più meditativa e accetterà Parama Purus'a, la Facoltà Cognitiva Cosmica, come il proprio oggetto di ideazione in modo migliore e più scientifico. Non si dovrebbe pensare che tutto è statico e fisso in questo universo. Tutti si muovono - certamente i Poli si muovono - e hanno già cominciato la loro funzione di cambiamento delle loro rispettive posizioni. E vedrete apparire, come risultato di tale cambiamento, specialmente se il cambiamento avviene in modo repentino, un'altra era glaciale su questa Terra. Ci può essere un lungo lasso di tempo tra le pre-condizioni e post-condizioni dell'era glaciale - ovvero, la pre-età e la post-età avranno un ampio gap tra loro. Ma abbiamo molte aspettative dall'intelletto umano; in esso riponiamo molte speranze, speriamo che, se avverrà una catastrofe, l'intelletto umano potrà superare tale catastrofe e organizzare lo spostamento della popolazione in un altro pianeta in cui vi siano condizioni ambientali appropriate e un migliore ordine ecologico. Facciamo in modo che l'umanità si risvegli e che questo sviluppo dell'umanità sia più orientato spiritualmente!»
P.R. SARKAR - Calcutta, 31 Maggio 1986 - A Few Problems Solved Part 7
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Grazie di cuore a Sukrti per avermi fornito la traduzione in italiano
(^__^)
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martedì 2 marzo 2010
Rumi ed il coraggio di accettare la Verità
"Che strani esseri siamo, noi che, mentre ce ne stiamo seduti all'inferno nel buio più nero, abbiamo paura della nostra immortalità." Jalal ad-Din ar-Rumi (poeta sufi).
Rumi ci ricorda che siamo perennemente intenti alla creazione della realtà (talvolta consciamente e talaltra inconsciamente) e che lo facciamo mentre esperiamo le nostre creazioni. Siamo sia l'artista sia l'opera d'arte, il che implica che abbiamo il potere di modificare e cambiare le nostre vite nel presente e, simultaneamente, di scegliere che nuova forma dar loro nel futuro.
Ma... abbiamo il coraggio di accettare chi siamo nell’universo e il ruolo che la nostra esistenza implica?
La mia risposta è affermativa. E se anche la vostra lo è, allora dobbiamo accettare quella responsabilità che va di pari passo col sapere di poter cambiare il mondo se cambiamo noi stessi.
Perchè come ricorda ancora il sublime Rumi "Noi siamo lo specchio e il volto nello specchio. Noi siamo l'acqua fresca e deliziosa e la brocca che la versa."
---> Tratto dal blog Manifestando:
(^__^)
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giovedì 18 febbraio 2010
Le tre qualità di un Mantra
La parola Mantra è in lingua sanscrita e significa "ciò che libera la mente" (MANAS = mente; TRAE = liberare). E' una raccolta di onde sonore che può indurre una potente risonanza, una vibrazione simpatetica nella mente ed è il fondamento della scienza spirituale del Tantra (TA = oscurità, ignoranza; TRAE = liberare; TANTRA = "ciò che libera dal torpore dell'ignoranza").
Il Mantra più efficace dovrebbe avere tre qualità per mantenere l'inquieta mente equilibrata, per darle energia e trasportarla nei livelli più sottili:
1) PULSATIVO
Dovrebbe essere di due sillabe per fluire ritmicamente con l'inalazione e l'esalazione del respiro. La scienza occidentale ora riconosce la stretta connessione tra respirazione e stati psichici: respiri ritmici e profondi mantengono la mente in uno stato calmo ed equilibrato; la ripetizione del Mantra di due sillabe consente al meditante di mantenere questo profondo respiro ritmico cosicché la sua mente possa ottenere molto facilmente uno stato di pace profonda.
2) INCANTATIVO
Ogni enità vivente possiede la propria vibrazione particolare - la somma delle sue vibrazioni fisiche, mentali e spirituali che la distinguono da tutte le altre entità dell'universo - e questa viene chiamata "ritmo entitativo" (in sanscrito Jaevi satta). La somma di tutte le vibrazioni dell'universo è l'infinita vibrazione retta del ritmo cosmico (Bhuma prana) e chi è capace di unire sé stesso a questa andatura universale, mantenendo un continuo parallelismo tra il proprio ritmo e quello cosmico, diventa Jivanmukta (anima liberata) e porta a termine la realizzazione in vita. Il ritmo incantativo (Mantrika chanda) è pertanto la connessione tra queste due cadenze e quelli più efficaci sono in linguaggio sanscrito.
«Se volete la Verità, vi dirò la Verità. Ascolate il suono segreto che è dentro di voi. L'Uno, nessun altro, rivela i suoni segreti a sé stesso ed egli è l'Uno che ha fatto tutto» scriveva il poeta indiano Kabir nel XV° dC.
3) IDEATIVO
Il ritmo incantativo del Mantra può tuttavia avere poco effetto finché assieme alla ripetizione non vi è la piena ideazione sul significato. Senza l'ideazione il meditante è semplicemente un pappagallo che intona i suoni che non capisce. L'ideazione di un Siddha Mantra è di solito l'unicità tra Dio o l'universo e la coscienza individuale: "Io sono Lui" o "Tutto è Lui".
Dice Shrii Shrii Anandamurti in Supreme Expression vol. I:
«L'idea è una tendenza mentale...e la pratica conduce all'espansione e al conseguimento. Se si medita ripetutamente su Dio, la continua associazione farà approssimare le onde psichiche incurvate dell'individuo alla radiazione lineare della Coscienza Cosmica. Il flusso ideativo del Mantra deve essere impregnato da continue suggestioni e questo non è possibile con la mera ripetizione. Questo principio psico-spirituale è la scoperta del Tantra e per ottenere risultati tutte le facoltà mentali ed il processo di respirazione devono essere concentrati e posti in risonanza con il Mantra.»
Per approfondimenti, vedi il testo da cui è stato tratto questo articolo: "Filosofia spirituale di Shrii Shrii Anandamurti - commento all'Ananda Sutram" di Avadhutika Anandamitra Acarya.
1) PULSATIVO
Dovrebbe essere di due sillabe per fluire ritmicamente con l'inalazione e l'esalazione del respiro. La scienza occidentale ora riconosce la stretta connessione tra respirazione e stati psichici: respiri ritmici e profondi mantengono la mente in uno stato calmo ed equilibrato; la ripetizione del Mantra di due sillabe consente al meditante di mantenere questo profondo respiro ritmico cosicché la sua mente possa ottenere molto facilmente uno stato di pace profonda.
2) INCANTATIVO
Ogni enità vivente possiede la propria vibrazione particolare - la somma delle sue vibrazioni fisiche, mentali e spirituali che la distinguono da tutte le altre entità dell'universo - e questa viene chiamata "ritmo entitativo" (in sanscrito Jaevi satta). La somma di tutte le vibrazioni dell'universo è l'infinita vibrazione retta del ritmo cosmico (Bhuma prana) e chi è capace di unire sé stesso a questa andatura universale, mantenendo un continuo parallelismo tra il proprio ritmo e quello cosmico, diventa Jivanmukta (anima liberata) e porta a termine la realizzazione in vita. Il ritmo incantativo (Mantrika chanda) è pertanto la connessione tra queste due cadenze e quelli più efficaci sono in linguaggio sanscrito.
«Se volete la Verità, vi dirò la Verità. Ascolate il suono segreto che è dentro di voi. L'Uno, nessun altro, rivela i suoni segreti a sé stesso ed egli è l'Uno che ha fatto tutto» scriveva il poeta indiano Kabir nel XV° dC.
3) IDEATIVO
Il ritmo incantativo del Mantra può tuttavia avere poco effetto finché assieme alla ripetizione non vi è la piena ideazione sul significato. Senza l'ideazione il meditante è semplicemente un pappagallo che intona i suoni che non capisce. L'ideazione di un Siddha Mantra è di solito l'unicità tra Dio o l'universo e la coscienza individuale: "Io sono Lui" o "Tutto è Lui".
Dice Shrii Shrii Anandamurti in Supreme Expression vol. I:
«L'idea è una tendenza mentale...e la pratica conduce all'espansione e al conseguimento. Se si medita ripetutamente su Dio, la continua associazione farà approssimare le onde psichiche incurvate dell'individuo alla radiazione lineare della Coscienza Cosmica. Il flusso ideativo del Mantra deve essere impregnato da continue suggestioni e questo non è possibile con la mera ripetizione. Questo principio psico-spirituale è la scoperta del Tantra e per ottenere risultati tutte le facoltà mentali ed il processo di respirazione devono essere concentrati e posti in risonanza con il Mantra.»
Per approfondimenti, vedi il testo da cui è stato tratto questo articolo: "Filosofia spirituale di Shrii Shrii Anandamurti - commento all'Ananda Sutram" di Avadhutika Anandamitra Acarya.
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giovedì 4 febbraio 2010
Auto-realizzazione e servizio alle creature viventi
Supreme Master Tv è un canale (web) satellitare in chiaro in onda 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, con vari programmi interessanti e istruttivi, in inglese con i sottotitoli di oltre 60 lingue. Tra i tanti, c'è un programma trasmesso dalla sezione della Nuova Zelanda che si intitola "Our noble lineage" (La nostra nobile discendenza) al cui interno vi sono numerosi video ispiranti ed illuminanti sul vegetarianesimo, lo Yoga, la spiritualità, l'ecologia ed altri temi costruttivi.
Di seguito vi propongo le 2 puntate (in 4 video) in cui si parlerà di vegetarianesimo, Yoga e servizio alle creature viventi, dedicate all'Ananda Marga, il movimento socio-spirituale fondato da P.R. Sarkar che ha come scopo il miglioramento della vita nella sua interezza (livello fisico, mentale e spirituale) e la condivisione della propria evoluzione attraverso il servizio e l’aiuto alla società.
Il sentiero della Beatitudine divina (traduzione sanscrita di Ananda Marga) è un' organizzazione internazionale con sede in oltre 160 paesi di tutti i continenti e ha un programma molto vasto di attività che vanno dall’insegnamento dello Yoga e della meditazione alle attività di volontariato e di servizio nelle are più povere e disastrate del pianeta. Il motto dell'associazione è Auto-realizzazione e servizio agli esseri viventi (incluse le creature animali e vegetali).
PARAM'PIITA BABA KI, JAYYYY
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PS: sta accadendo un fatto piuttosto singolare e curioso! In alcuni momenti (tipo ieri) i video non sono disponibili...in altri, come in questo preciso istante, si vedono perfettamente! Ad ogni modo, viste le numerose richieste pervenutemi via-mail (grazie per i complimenti...ma il merito è unicamente Suo) metto a disposizione anche il link originale della trasmissione neozelandese, così in un modo o nell'altro la visione è garantita. Le puntate sono 2 e sotto lo schermo del video-player, si trovano pure le opzioni per guardare i 2 filmati con WMP o con flash e per il download gratuito!
Buona visione, @
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CLICCA----> ÁNANDA MÁRGA - Path of Bliss - PART 1/1 e 2/2
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ÁNANDA MÁRGA - Path of Bliss - PART I
ÁNANDA MÁRGA - Path of Bliss - PART II
ÁNANDA MÁRGA - Path of Bliss - PARTE III
ÁNANDA MÁRGA - Path of Bliss - PARTE IV
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lunedì 1 febbraio 2010
Trasformazione biologica associata a metamorfosi psichica e viceversa [parte 1]
Il discorso che sto per trascrivere è stato tenuto da Prabhat Ranjan Sarkar vent'anni fa' ed originariamente è stato pubblicato come opuscolo in inglese, hindi e bengali. La II° edizione in inglese compare in Subhasita Samgraha part 18 e la III° in Yoga Psichology.
Ananda Nagar 1/1/89
«Il soggetto del discorso di oggi è "trasformazione biologica associata a metamorfosi psichica e viceversa". Questo concetto si applica tanto al Macrocosmo quanto ai microcosmi. Nella fase di estroversione, un'Entità Sovrapsichica viene trasmutata in molte entità fisiche, l'entità che era psichica si trasforma in innumerevoli fisicità. A questo riguardo i Veda osservano: "Eko'ham bahusyama" - "Sono Uno ma diventerò molti". Questo sentimento dell'io è qualcosa di psichico, è una vibrazione ectoplasmatica all'interno o all'esterno della struttura fisica.
In questa trasformazione dell'Uno in molti, o per meglio dire nella fase di estroversione (in sanscrito Saincara), da una singola vibrazione emergono numerose strutture fisiche singole individuali e perciò l'Entità psichica (Parama Purus'a o Coscienza Cosmica) viene gradualmente trasformata in materia grezza: ciascuna frazione di onda della vasta Mente Cosmica prende poi la forma di una struttura individuale animata o inanimata.
Nella fase di introversione (Pratisaincara) avviene il contrario: i microcosmi individuali avanzano con l'ideazione dell'Entità Macrocosmica e le loro molteplicità vengono trasformate in Unità Sovrapsichica; finché sono entità fisiche ci sono differenze materiali ma quando le entità si muovono verso il Desideratum Supremo, il Principio Cognitivo Supremo, le loro molteplicità diminuiscono rapidamente e alla fine si trasformano in un'Unica Entità Cosmica.
Ciò equivale a dire, in definitiva, che l'intero movimento va dallo stato di unicità nell'area psichica alle molteplicità nella sfera fisica e viceversa, e sono detti Saincara (l'uni-psichico diventa multi-fisico) e Pratisaincara (il multi-fisico si trasforma in uni-psichico): questo è ciò che viene descritto nelle millenarie scritture Tantrika, come il Liila (gioco cosmico eterno) di Parama Purus'a (Principio Cognitivo Supremo).
Dice a questo proposito Lord Krsna al guerriero Pandava, figlio di Kunti, Arjuna nella Bhagavad Gita: "Mayyeva sakalam jatam mayi sarvam pratisthitam; mayi sarvam layam yati tad Brahma'dvayamasmy'aham" ("Ogni cosa nasce da Me, ogni cosa viene mantenuta da Me, ogni cosa si unisce a Me. Io sono l'Unico Imperituro Brahman").»
------------> continua...
PS: il noto fisico David Bohm (1917-1992) che ha integrato alle teorie di Einstein anche le piu' rivoluzionarie teorie quantistiche di Heisenberg, Dirac, Bohr, (per citarne alcuni) diede la sua teoria dell'universo olografico, la quale esprime il concetto di universo come lo Yoga sostiene da millenni: la realtà della materia segue di pari passo quella della coscienza.
- per approfondimenti:
yoga e fisica quantistica 1
yoga e fisica quantistica 2
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martedì 26 gennaio 2010
The secret history of Kiirtan
Once in 1959 Baba travelled by train to Kiirnahar. He travelled with His Personal Assistant, Pranayda. There were then no monks or nuns in Ananda Marga. The train went through the district of Birbhum in West Bengal. It was a small train from the British days.
After some time, the train stopped due to some mechanical problem. The driver tried to repair the engine. While waiting for the train to be repaired, Baba got down from the train and, as if He knew how long the train would remain there, walked across the adjacent field. Pranayda and another Margii followed Baba. Pranayda was very worried that the train would leave without them.
Baba continued to walk for some time. Finally, He came to a big "burning ghat" - a place where people burn the dead bodies. The local people called it the Kaunkalmalini ghat. Baba then pointed to one particular spot and told them that it was the place where Caetanya Mahaprabhu had meditated. [Caetanya Mahaprabhu 1486 - 1533 was a great mystic monk and social reformer in eastern India.]
He meditated in that spot for nearly six years with deep concentration. In the course of his practice, he realized that meditation was simply not possible for the ordinary people. They just did not have the ability to perform the difficult practices of sadhana. "How then would the common people be benefited?" While thinking of this, Caetanya Mahaprabhu heard a Cosmic voice telling him, "Sit for meditation and make a siddhamantra for the common people."
Following that instruction, Caetanya again sat for meditation. Then, he invented the mantra, "Hare Krsna, Hare Krsna, Krsna Krsna, Hare Hare. Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare."
Baba said that nobody knew the secret history of kiirtan. Caetanya Mahaprabhu empowered the mantra and made it valid for five hundred years. He added that humanity now needed a new way, a new path to liberation. For this purpose, Taraka Brahma had come in the twentieth century to show humanity a new path to liberation.
This time, the Cosmic Nucleus Himself came in the physical form of Shrii Shrii Anandamurtijii and gave us a new siddhamantra - Baba Nam Kevalam!
-----------> Taken from "Living with Baba" by Dada Tapeshvarananda Avt.
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giovedì 14 gennaio 2010
Gli etimi sono importanti per comprendere
In occidente si ha l'erronea credenza che il Tantra sia solamente una pratica a sfondo sessuale. Anche in oriente, tra i più, vi è l'errata interpretazione secondo cui il Tantra è solo un'insieme di pratiche esoteriche svolte nei cimiteri/crematori da quelle persone che vogliono i "poteri occulti" per esercitarli a loro piacere ed ottenere cose mondane. Questo tipo di Sadhana (pratica di un culto spirituale) fatta per lo più da ciarlatani per ottenere denaro, è esteriore ed è chiamata Avidya Tantra (tantra dell'ignoranza). Vidya Tantra, invece, è il Tantra della conoscenza e comprende quelle pratiche interiori la cui meta è l'autorealizzazione della propria Reale Identità.
Gli etimi sono importanti per spiegare il significato delle parole:
TAN significa "espansione"; TRA "ciò che libera".
TA è inoltre la radice acustica del principio statico denominato in sanscrito Tamas.
Esistono tante diverse definizioni di Yoga date da tanti diversi eruditi ma P.R. Sarkar definisce così lo stato di Yoga: "Sam'yoga ityukto jiivatma Paramatmanah". Ossia "quando la coscienza unitaria (microcosmo) diviene Uno con la Coscienza Cosmica (Macrocosmo), questo stato di unione è detto Yoga".
Pertanto possiamo tradurre Yoga Tantra con "ciò che libera dalle proprie limitazioni attraverso un processo di espansione e porta ad essere Uno con la Coscienza Cosmica infinita".
Nello Yoga Tantra dell'Ananda Marga, oltre alle Asana's (letteralmente "posizione mantenuta confortevolmente") e ad una bilanciata dieta senziente (latteo-vegetariana o vegana, a seconda della propria coscienza) è la meditazione il perno attorno al quale ruota la pratica.
Questo processo di espansione avviene tramite delle visualizzazioni (Shuddi) che servono per "ritirare" i sensi e la mente per focalizzare l'attenzione e la concentrazione verso un unico punto tramite il Mantra personale (I'sta Mantra).
Il significato di Mantra è "ciò che libera la mente" (Manas = mente; Tra = ciò che libera).
Prabhat Ranjan Sarkar, conosciuto pure con il nome di Shrii Shrii Anandamurti, ha riadattato l'antica scienza spirituale del Tantra Yoga ai giorni nostri ed ha fondato, nel 1955, l'Ananda Marga Pracharaka Samgha.
«Il fondamento ideologico dell'Ananda Marga, dal sanscrito "Sentiero della Beatitudine Divina", si basa sulla teoria che il totale potenziale umano può essere raggiunto attraverso un percorso di crescita interiore e servizio alla società, rispettando ogni forma di vita (minerale, vegetale, animale ed umana).» - Shrii Shrii Anandamurtijii
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